Palazzo De Buoi “Rodriguez”

Palazzo De Buoi a Poggio Grande

Splendido esempio di villa rinascimentale, il palazzo De Buoi si trova in località Poggio Grande, nel territorio castellano. Eretta nel XVI secolo, la dimora nobiliare si presenta a pianta quadrata con quattro torrioni accennati posti agli angoli che richiamano la tipologia della roccaforte difensiva tipica del Medioevo. Nella parte centrale risaltano due piccole torri: una costituiva la torre campanaria, l’altra era destinata a ospitare l’orologio. Il loggiato mediava lo spazio fra il giardino esterno e l’imponente salone interno delle feste che occupava per due piani il cuore del fabbricato e ne costituiva il centro ordinatore.
Come si può evincere dal nome, i proprietari della villa appartenevano alla casata dei De Buoi anche se attualmente il palazzo viene chiamato palazzo “Rodriguez” o “palazzone”. Secondo i parametri del caratteristico prototipo rinascimentale, il palazzo era originariamente circondato da un ampio parco dove erano collocate varie costruzioni accessorie come il “gallinaro”, la “fabbreria” e la “conserva” per gli alimenti.
Oltre che dall’impianto architettonico, di per sé apprezzabilissimo nella sua nitidezza, il palazzo era fortemente valorizzato dalle decorazioni e dalle pitture interne fatte eseguire da Andrea de’ Buoi. Numerosi affreschi originari sono stati completamente occultati anche se in qualche caso si intravede la scansione originaria in cornici pittoriche. Restano “allegorie” sopra i camini delle due stanze a lato del salone centrale e figure di Santi sulle pareti e sulla volta della cappella, dipinta da Domenico Ambrogi detto Menichino del Brizio, dove era anche possibile ammirare il “Martirio di San Vitale inchiodato da’ Fieri Manigoldi, è coronato da un Angelo”, opera di Sebastiano Brunetti, allievo di Lucio Massari e poi di Guido Reni.
I soffitti del primo piano mostrano ciò che rimane di una tessitura in legno a cassettoni; i lacunari presentano ancora i luminosi colori degli affreschi originari attribuibili sempre a Menichino del Brizio e alla sua scuola. Questi affreschi su canniccio presentavano motivi semplici come stemmi araldici e simbologia floreale.
Nell’ambito del restauro del palazzo si è cercato di conservare l’antico senza deturpazioni lasciando per quanto possibile gli intonaci e le pavimentazioni originali. Si è recuperato tutto ciò che è stato possibile, fra cui i portoni di accesso, le arcate sugli stessi, le cornici interne e delle scale, i camini, i sovrapporta e i lacunari lasciando inalterati gli ampi spazi degli atri e dei vestiboli ai vari livelli e tutto ciò che oggi si riesce ad ammirare percorrendo i luoghi restaurati con l’occhio esperto dell’amante dell’arte.
Nulla è stato mutato nell’impianto originale tranne alcune distribuzioni interne per rendere razionale la vivibilità per lo scopo residenziale cui è stato orientato il recupero.

FONTI:
§ https://www.geoplan.it/luoghi-interesse-italia/monumenti-provincia-bologna/cartina-monumenti-castel-san-pietro-terme/monumenti-castel-san-pietro-terme-villa-palazzo-dei-buoi.htm

§ http://www.rrcostruzionigenerali.it/portfolio.html
§ Istituto per i beni artistici culturali naturali della regione Emilia Romagna — MARCELLO ORETTI E IL PATRIMONIO ARTISTICO DEL CONTADO BOLOGNESE
§ http://www.rrcostruzionigenerali.it/portfolio.html