Ercole Cavazza III volume

Bozza trascrizione terzo volume.

Ercole Valerio Cavazza (1735 – 1813) è l’autore del manoscritto “Raccolta di memorie istoriche di Castel San Pietro nella giurisdizione di Bologna” conservato alla Biblioteca Universitaria di Bologna. Sono 6 volumi con circa 3500 pagine. Il racconto va dalla fondazione del Castello nel 1200 al 1801, definitiva conquista napoleonica della legazione bolognese.
Nel novembre del 2016, l’Associazione Terra Storia Memoria e col contributo finanziario dell’Amministrazione Comunale e dell’ANUSCA, si procura la ripresa fotografica digitale del manoscritto.

L’obiettivo, non semplice, è quello di trascriverlo per renderlo più accessibile e poterlo meglio consultare per studio e ricerche storiche.
Il lavoro è in corso e lo stato attuale dell’arte è l’avvenuta bozza della trascrizione del terzo volume, che va dal 1701 al 1776. La trascrizione dei volumi quarto e quinto è in fase avanzata arrivando alla fine del 1796. Non si è partiti dai primi due volumi, che è la parte in cui il Cavazza fa lo storico, ricercando e riferendo fonti lontane, ma da quando il racconto si fonda su fonti più vicine e interpellabili e successivamente, da metà del 1700, su testimonianze personali e di una persona direttamente impegnata nelle vicende di Castel S. Pietro, sia come componente del Consiglio della Comunità, carica vitalizia, sia come notaio.
Come assaggio proponiamo l’inizio del terzo volume.
Dopo un preambolo, in cui scrive di riprendere la scrittura dopo l’invito a continuare ricevuto da “da buoni cittadini, ed onorati amici”.

Inizia poi dal primo genaro 1701 in cui , il novo Consolo Pier Andrea Vanti, fece tosto accomodare la serratura della porta superiore del Castello detta porta Montanara. Nel tronco della torre che vi era sopra, vi fece fare il il quartiere per il portolano.
Prosegue poi raccontando che essendo già stata stabilito che si sarebbe fatta fra la scolaresca, come l’anno scorso, la baruffa delle palate di neve e poiché c’erano tante proteste e si prevedeva un disordine, fu fatto un ricorso al novo Podestà Marsili affinchè esso prevenisse e riparasse allo scandalo e rumore che si meditava e machinava, tanto erano accesi gli animi di partito, a quali non più si dava il nome di Borghesani e Castellani, ma di Tedeschi, e Spagnoli, per le nove (…) guerre fra le Potenze.
Questa guerra, che fu in realtà tra Francia e Austria per la successione al trono di Spagna, durò fino al 1714 interessando sia l’Europa che le Americhe.
Il podestà Marsili, coll’appoggio del Legato, mediante Grida intimò a chiunque del popolo e scolaresca la proibizione di ammutinarsi per le pallate di neve sotto pena alli ragazzi della Sforza publica, ed alli (…) uomini della Carcere.
Però non ostante questo, siamo alla fine di carnevale, il timore cresce e quindi la Legazione alli 7 di febraro, giorno di lunedì, mandò fuori la sbirraglia, che dimorò quivi a tutto li 8 detto ultimo giorno di Carnevale; ognuno stette in dovere e nulla per ciò accadde.
A proposito del fatto che i ragazzi del Borgo e del Castello presero il nome di due eserciti diversi, nel recente dopoguerra, quando ancora era normale che i campi gioco e i punti di aggregazione fossero le strade, i ragazzi del Borgo, Via Mazzini e Via S. Pietro e i ragazzi del Castello, soprattutto Via S. Martino e Via Palestro, presero il nome di Quinta Armata e Ottava Armata che erano le forze americane e britanniche dislocate sulle nostre montagne.

Una pagina del libro.