CASTELLO & DINTORNI
Puntata dedicata al suggestivo oratorio di San Mamante immerso nel verde e nel silenzio, della valle del torrente Sillaro, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
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Le salse del Dragone di Sassuno che si trovano lungo la valle del Rio Sassuno, affluente di sinistra del torrente Sillaro, caratterizzate da sorprendenti “vulcanetti di fango”, oggetto di curiose leggende nel passato.
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Attraverso un passaggio reso difficilmente accessibile da un crollo, Fabio Avoni e Giorgia Bottazzi si addentreranno nella cava della Forcola, da cui provenivano i blocchi di molassa serviti per molti monumenti ed edifici di Bologna, un luogo che durante la seconda guerra mondiale divenne rifugio per parecchie persone che abitavano a Varignana e dintorni.
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Dedicato alla chiesa di Francinatico, alla scoperta di questa antica chiesa che era dedicata a San Michele, di probabile origine trecentesca e più volte rimaneggiata, della quale oggi rimangono i ruderi seminascosti fra i rovi.
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E’ dedicato all’Oratorio di Sant’Anna di Sassuno, il quinto video, andremo alla scoperta dei ruderi questo edificio di culto risalente al 1638 che aveva subito danni ingenti durante la seconda guerra mondiale e non venne più ricostruito.
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La chiesa di Sassuno, dedicata ai santi Michele Arcangelo e Cristoforo, costruita del 1300, dotata di un campanile eretto nel 1796, considerato uno dei più belli della zona. La chiesa è stata dichiarata inagibile dopo il terremoto del 2012
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La cava Le Merline si trova a ridosso del confine occidentale del comune di Castel San Pietro Terme, è la più estesa delle cave di molassa di Varignana. Nei pressi ciò che rimane dell’antico convento di Maizzano attivo dal 1200.
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A Monte Cerere si trovano i ruderi dell’antica pieve di cui oggi rimangono solo pietre e sassi sparsi, un luogo la cui storia si perde nella notte dei tempi, poiché in origine poteva essere un antico tempio pagano dedicato alla dea Cerere protettrice dei raccolti. Abbattuta durante la seconda guerra mondiale non è più stata ricostruita.
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Lungo la strada provinciale valle Sillaro in località San Clemente nel comune di Monterenzio sorge la chiesa di San Cassiano di Rignano, edificata nel 1957. Per trovare la chiesa originaria bisogna risalire la via Calvanella, poi prendere via Rignano Vecchio e lungo il percorso di crinale si giunge ai ruderi della chiesa di Rignano citata fin dagli inizi del 1300.
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Fabio Avoni e Giorgia Bottazzi ci accompagnano alla scoperta di questa cava a cielo aperto, da cui proveniva la pietra molassa utilizzata dal 1300 per decorare edifici di Bologna e per diverse costruzioni, come il ponte del Diavolo, distrutto durante la seconda guerra mondiale. L’entrata si trova tra il rio della Forcola e il rio Rosso. Sulle pareti sono ancora evidenti i segni lasciati dagli attrezzi di scavo.
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Della chiesa di Sant’ Andrea di Vignale oggi resta solo uno spiazzo erboso lungo il versante che declina verso il torrente Idice. La chiesa, come tutto il borgo, già nel 1245 dipendeva dal castello di Pizzano. I bombardamenti durante la seconda guerra mondiale ne hanno cancellato ogni traccia.
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Il rio della Borra si trova nella media valle del Sillaro poco sopra un rinomato centro turistico, ma l’accesso più diretto è dalla via Flaminia Minor. Si cammina sopra una falesia di arenaria a strapiombo sul rio, ammirando bizzarre sculture di sabbia cementata scolpite dagli agenti atmosferici come fossero silenti guardiani di quel luogo così misterioso. La cascata sul fondo del rio è certamente un luogo conosciuto da pochissime persone, per raggiungerlo non ci sono sentieri ed anche pochi riferimenti, si imbocca una stretta gola circondata da alte pareti di arenaria da dove scende l’acqua del rio creando un ambiente fresco e umido anche in piena estate, che contrasta con gli aridi calanchi tutt’attorno.
Risalendo il rio Borgaro, affluente del torrente Quaderna, si raggiunge una cascata con suggestive concrezioni calcare, di fianco alla quale si possono vedere due pesanti macine in granito che appartenevano a questo piccolo antico mulino, rimasto in funzione fino all’inizio del ‘900 e poi abbandonato. Più a monte, la vasca di raccolta dell’acqua che serviva a far girare le sue pale.
Montecalderaro, e la sua chiesa dedicata a San Martino, sorge fra le valli dei torrenti Sillaro e Quaderna. La chiesa è stata purtroppo distrutta durante l’ultima guerra mondiale trovandosi esattamente sulla Linea Gotica, dove l’esercito tedesco cercava di contrastare l’avanzata degli alleati. Le notizie certe dell’esistenza di un castello su questo monte si hanno a partire dal 1282.
Lungo la Via Paniga, la strada che da Castel San Pietro Terme conduce a Monte del Re, esisteva una collinetta di sabbia gialla con ai piedi una ricca sorgente, poi venne aperta una cava che cambiò il volto del paesaggio. Durante le prime fasi della cava vennero alla luce due grosse fornaci per la cottura dei laterizi. Per cuocere i mattoni fatti con l’argilla facilmente reperibile nelle vicinanze, veniva fatto uno scavo nella sabbia parzialmente cementata, all’interno su vari piani venivano messi i mattoni da cuocere e sul pavimento il fuoco, una canaletta chiamata Prefurnum serviva per introdurre il materiale e per favorire la combustione. Sulla sommità della collina oggetto della cava si scoprono le fondazioni larghe 70/80 cm di quello che poteva essere un ampio edificio religioso di metà del 12° secolo.
Il rio Borgaro, affluente di destra del torrente Quaderna,scende per una stretta gola tra Montecalderaro e il Santuario della Madonna del Lato, nel suo percorso, ricco di sorgenti, attraversa uno strato di Arenaria, ( sabbia gialla indurita ) che per la forte erosione ha formato una doppia cascata che nei mesi più piovosi regala scorci davvero incantevoli tra un tripudio di vegetazione lussureggiante.
Chiesa del Farneto
La diga di Ribano
Casalecchio dei Conti
La torre di Selenite
Castello di Vedriano
Ora rimane solo il campanile della chiesa di VEDRIANO, ma un tempo c’erano una chiesa ed un castello…
I gessi di Varignana
Chiesa di S. Maria a Varignana
Grotticella carsica
Nelle nostre perlustrazioni del territorio circostante Castello, abbiamo scoperto una piccola grotta carsica. Vi siamo tornati per proporvela, ma siamo stati bloccati dallo stop di una proprietà privata.Fortunatamente avevamo girato alcune immagini alcuni anni fa! Una delle “ chicche” più belle e particolari , che non pensavamo di scoprire qui da noi. È sorprendente!