Le Chiese Bolognesi della valle del Sillaro

Chiesa di San Mamante

La chiesa di San Mamante ha origini molto antiche. In una pergamena del monastero di Santo Stefano di Bologna, datata 12 agosto 1105, si legge che un certo “ Abate Guidone concede ad Alberto, a Ugone e alle rispettive mogli ed eredi il diritto di utilizzare una proprietà terriera in un luogo chiamato “Sasso Negro”, la cui proprietà era delimitata Zello, dalla via Flaminia, da San Mame e dalla corrente del Selaro (Sillaro)” .
La chiesa di San Mamante compare con certezza per la prima volta nell’elenco delle chiese nel 1366. Essa sorge in posizione isolata sulle pendici di un colle che si affaccia sulla valle del Sillaro.
E’ costituita da due parti ben distinte. La porzione più antica, in pietra, preceduta da un profondo portico, è di forma quadrangolare e di struttura essenziale, con tetto a capanna e due sole aperture laterali. La porzione ottocentesca, che ospita il presbiterio e il coro, ha anch’essa una struttura in pietra, caratterizzata esternamente da due sole aperture laterali. Barocco è invece l’impianto interno, con pilastri, trabeazioni, cupola sopra il presbiterio ed elementi decorativi in stucco.