Castel San Pietro terra di pecora e maiale 19-02-2017

 
 

A Castello pecora o maiale ?

L’Emilia- Romagna è una terra che esprime , nella cultura dell’alimentazione e nella gastronomia, uno straordinario patrimonio di tradizioni e di specialità .

La civiltà della tavola rappresenta infatti da Rimini a Piacenza e dal Po all’ Appennino una delle identità più forti di una regione che è stata capace di saldare l’antica vocazione agricola ad una realtà agroindustriale di primissima importanza.

La tipicità dei prodotti e dei modi di preparazione non ha perso con il trascorrere del tempo la sua identità, bensì ha saputo conciliare in modo magistrale il passato con il presente.

Territorio di confine e di passaggio quello di Castel San Pietro , luogo di incontro di culture, etnie e tradizioni diverse che hanno saputo fondersi e che hanno dato alla nostra città una fisionomia gastronomica particolare ricca di spunti e di stimoli.

La cultura della pecora, del formaggio, del castrato di origine latina è stata affiancata dalla cultura del maiale di origine longobarda; la nostra tradizione culinaria spazia dall’una all’altra.

Alla pecora o meglio al “castrato” ha dedicato la più importane sagra che da oltre sessanta caratterizza Castel San Pietro e lo rende famoso, al maiale ha legato una lunga tradizione di norcineria con la ritualità dell’uccisione e “inftidura” e del consumo delle sue carni.

Possiamo concludere affermando che Castel San Pietro, al confine dell’Emilia con la Romagna , a pieno titolo può essere definita “terra di pecore e maiali” e non solo.